Insegnamento mutuato da: B006313 - STORIA DELL'ARTE MEDIEVALE (MINIATURA) Laurea Magistrale in STORIA DELL'ARTE
Lingua Insegnamento
ITALIANO
Contenuto del corso
Il corso si articola in due moduli. A) Fondamenti di storia della miniatura; B) Per un’altra Firenze: la miniaturist tendency tra storiografia e filologia._
Miniaturist tendency è la definizione coniata da Richard Offner per indicare una tendenza alternativa a quella giottesca che percorrerebbe tutta la pittura fiorentina del Trecento. Il corso si prefigge di verificare l'attualità di questa categoria storiografia attraverso lo studio di alcuni casi esemplari.
Modulo A:O. Pächt, La miniatura medioevale, Torino, 1987 (o ristampe successive), pp. 45-95 (L’iniziale), 129-153 (L'illustrazione della Bibbia) (ed. or. in lingua tedesca O. Pächt, Buchmalerei des Mittelalters. Eine Einführung, a cura di D. Thoss e U. Jenni, München 1984).
G. Zanichelli, I soggetti dei libri liturgici miniati (VI-XIII), in L’arte medievale nel contesto (300-1300), a cura di P. Piva, A. Cadei, Milano, 2006, pp. 245-276.
J. Alexander, I miniatori medievali e il loro metodo di lavoro, Modena 2003 (ed. inglese London 1992), pp. 55-81, 111-173.
Modulo B:-M. Boskovits, A Critical and Historical Corpus of Florentine Painting. The Painters of the miniaturist tendency, sec. III, vol. IX, Firenze 1984.
-A.Spagnesi, Appunti sui codici miniati che riportano la versione toscana della “Somme le Roi” di Zucchero Bencivenni, in Il codice miniato, Atti del Congresso di Storia della Miniatura Italiana 1988, Cortona, a cura di M. Ceccanti e M. C. Castelli, Firenze 1992, pp. 337-362.
-M. Ciatti, Le miniature dei “Regia Carmina”, in “Itinerari”, 6, 1993, pp. 9-18.
-M. G. Ciardi Duprè Dal Poggetto, Nuove ipotesi di lavoro scaturite dal rapporto testo - immagine nel "Tesoretto" di Brunetto Latini, in “Rivista di storia della miniatura”, 1-2, 1996-1997, pp. 89-98.
-Florence at the Dawn of the Renaissance. Painting and Illumination 1300-1350, exhibition catalogue edited by C. Sciacca, Los Angeles 2012.
-Officiolum di Francesco da Barberino: commentario all’edizione in fac-simile, Roma 2016.
- “Onorevole e antico cittadino di Firenze”. Il Bargello per Dante, catalogo della mostra a cura di L. Azzetta, S. Chiodo, T. De Robertis, Firenze 2021.
Obiettivi Formativi
L’insegnamento si prefigge di fornire gli strumenti di base per lo studio della storia della miniatura (Modulo A) e di incrementare la conoscenza e la capacità di comprensione di un periodo fondamentale della storia dell’arte medioevale italiana (Modulo B), sviluppando al contempo l’autonomia di giudizio e la capacità di comunicare i risultati della ricerca.
Prerequisiti
Nessuno
Metodi Didattici
I contenuti del corsa saranno presentati in lezioni frontali accompagnati da presentazioni in Power Point. Il programma di esame include la conoscenza della bibliografia che sarà autonomamente analizzata dagli studenti e sarà oggetto di discussione in sede di esame.
Altre Informazioni
Ricevimento studenti: venerdì 14-17.
Modalità di verifica apprendimento
verifica orale
Programma del corso
Storia dell’arte medioevale (miniatura) aa 2022-2023
Prof.ssa Sonia Chiodo
Per un’altra Firenze: la miniaturist tendency tra storiografia e filologia.
Miniaturist tendency è la definizione coniata da Richard Offner per indicare una tendenza alternativa a quella giottesca che percorrerebbe tutta la pittura fiorentina del Trecento. In alternativa al linguaggio aulico, monumentale, spazioso di Giotto e dei suoi allievi, gli artisti riconducibili a questa tendenza sarebbero più attenti al dettaglio, inclini a un racconto minuzioso fino alla descrizione del quotidiano. All’origine di questa tendenza lo studioso poneva l’autore della tavola con santa Cecilia e storie della sua vita delle Gallerie degli Uffizi ma anche la prima e le ultime tre storie del ciclo francescano di Assisi. Offner non credeva che il pittore principale degli affreschi assisiati fosse Giotto, ma oggi che la paternità giottesca delle storie francescane è riconosciuta da tutti, il paradosso su cui si fonda questo disegno storico è evidente. Usare la categoria critica della “miniaturist tendency” così come l’ha definita Offner, quindi, ha ancora un senso o si rende necessaria almeno una sua ridefinizione?
Nel tentativo di superare le contraddizioni e ricostruire un quadro più articolato e storicamente fondato, il corso affronta alcuni casi studio esemplari relativi al periodo compreso tra il 1295 e il 1342, ovvero tra l’inizio del governo delle Arti e la cacciata del Duca di Atene. In questi decenni che coincidono con l’attività di Giotto e dei suoi diretti allievi a Firenze è attiva la prima generazione dei pittori della miniaturist tendency: il Maestro della Santa Cecilia (alias Gaddo Gaddi), il Maestro del crocifisso Corsi, il Maestro daddesco, e poi Pacino di Bonaguida, il Maestro delle Effigi domenicane, il misteriosissimo Maestro del codice di San Giorgio. Le loro opere in qualche caso affiancano quelle di Giotto e dei suoi allievi nelle chiese fiorentine, in altri si ritagliano nell’illustrazione libraria un proprio spazio esclusivo, al quale Giotto e i suoi sembrerebbero essere rimasti estranei, che apre uno squarcio sulla produzione letteraria coeva e svela un dialogo ancora tutto da ricostruire tra questi artisti “minori” e intellettuali di primissimo piano - Francesco da Barberino, ser Zucchero Bencivenni, i commentatori della Commedia dantesca, Convenevole da Prato, Giovanni Boccaccio – che li scelsero come interlocutori privilegiati. Un’altra Firenze si svela, l’opera d’arte è oggetto multimediale, fatto di parole e immagini, forse anche di lettura collettiva, espressione di un dialogo tra artisti, intellettuali, uomini di legge e di chiesa, contraltare non secondario o “minore” ai cicli monumentali e alle tavole dipinte da Giotto e dai suoi.
Argomenti
• La Legenda aurea visualizzata nelle opere del Maestro della Santa Cecilia (alias Gaddo Gaddi?). Santa Cecilia e storie della sua vita, Firenze, Gallerie degli Uffizi; Santa Margherita e storie della sua vita, Montici, Santa Margherita.
• Dalla Francia alla Toscana. La Somme le Roi nel volgarizzamento di ser Zucchero Bencivenni: illustratori, modelli e adattamenti (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Redi 102; Città del Vaticano, Barb. Lat. 3968).
• Francesco da Barberino. I Documenti d’amore e una proposta per il Maestro del Crocifisso Corsi. L’Uffiziolo e una riflessione sulla prima visualizzazione della Commedia di Dante Alighieri.
• L’illustrazione di Pacino di Bonaguida tra poesia e retorica: i Regia Carmina di Convenevole da Prato.
Bibliografia di riferimento
M. Boskovits, A Critical and Historical Corpus of Florentine Painting. The Painters of the miniaturist tendency, sec. III, vol. IX, Firenze 1984.
A.Spagnesi, Appunti sui codici miniati che riportano la versione toscana della “Somme le Roi” di Zucchero Bencivenni, in Il codice miniato, Atti del Congresso di Storia della Miniatura Italiana 1988, Cortona, a cura di M. Ceccanti e M. C. Castelli, Firenze 1992, pp. 337-362.
M. Ciatti, Le miniature dei “Regia Carmina”, in “Itinerari”, 6, 1993, pp. 9-18.
M. G. Ciardi Duprè Dal Poggetto, Nuove ipotesi di lavoro scaturite dal rapporto testo - immagine nel "Tesoretto" di Brunetto Latini, in “Rivista di storia della miniatura”, 1-2, 1996-1997, pp. 89-98.
Florence at the Dawn of the Renaissance. Painting and Illumination 1300-1350, exhibition catalogue edited by C. Sciacca, Los Angeles 2012.
Officiolum di Francesco da Barberino: commentario all’edizione in fac-simile, Roma 2016.
“Onorevole e antico cittadino di Firenze”. Il Bargello per Dante, catalogo della mostra a cura di L. Azzetta, S. Chiodo, T. De Robertis, Firenze 2021.
Altra bibliografia
Su la Somme le Roi
B. Cosnet, La transmission de l’iconographie des vertus dans les manuscrits italiens du 14e siècle : la réinvention de la "Somme le roi", in “Re-inventing traditions”, a cura di J. C. Heyer, C. Seidel, Frankfurt am Main, 2015, pp. 33-47.
Su Francesco da Barberino.
V. Nardi, Le illustrazioni dei “Documenti d’amore” di Francesco da Barberino, in “Ricerche di storia dell’arte”, 49, 1993, pp. 75-92.
G. Freni, From terrific death to the angel’s care: the program of the tomb of Antonio d’Orso and Francesco da Barberino, in “Marburger Jahrbuch für Kunstwissenschaft”, 36, 2009, pp. 7-32.
M. Ciccuto, Francesco da Barberino: un pioniere del "Bildercodex" tra forme del gotico cortese e icone della civiltà comunale, in “Letteratura & Arte”, 9, 2011, pp. 83-95.
G. Mariani Canova, Francesco da Barberino e Dante: due mondi a confronto, in Intorno a Dante, a cura di L. Azzetta e A. Mazzucchi, Roma 2018, pp. 241-269.
Francesco da Barberino al crocevia, a cura di S. Bischetti, Berlin – Boston 2021.
Sui Regia Carmina di Convenevole da Prato.
C. Grassi, Regia carmina: introduzione, testo critico, traduzione e commento, Cinisello Balsamo 1982.
A. Tomei, I Regia Carmina dedicati a Roberto d’Angiò nella British Library di Londra: un manoscritto tra Italia e Provenza, in “Arte medievale”, 4 serie, anno 6, 2016, pp. 201-212.
C. Smout, Sprechen in Bildern - Sprechen über Bilder: die allegorischen Ikonotexte in den Regia Carmina des Convenevole da Prato, Köln, Weimar, Wien 2017.
M. Desmond, Translatio imperii and the matter of Troy in Angevin Naples : BL Royal MS 20 D I and Royal MS 6 E IX, in “Italian studies”, 72, 2017, 2, pp. 177-191.
C. Smout, "Sehe ich meine Füße, leugne ich, gemalt worden zu sein mit den Gaben der Anmut oder des gefalligen Neuen": zu Reflexion und Sprechen über Malerei in der "Regia Carmina" des Convenevole da Prato, in Parlare dell’arte nel Trecento, a cura di A. Hoffmann, L. Jordan, G. Wolf, Berlin, München 2020, pp. 159-182.